
Funghi Shiitake e CHITOSANO
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Il fungo Shiitake (Lentinula edodes), come ben sappiamo, è un fungo edibile e classificato come fungo medicinale grazie alle sue innumerevoli proprietà, di cui abbiamo già parlato negli articoli precedenti. Lo Shiitake è uno dei funghi più coltivati al mondo e costituisce un’ottima fonte di chitina e del suo derivato, il chitosano (Scopri i Funghi Shiitake IoBoscoVivo al nostro SHOP https://shop.ioboscovivo.it/collections/all ).
La chitina è il secondo composto organico più comune in natura dopo la cellulosa. Si tratta di un polisaccaride, ovvero un composto caratterizzato da un gran numero di unità di zuccheri semplici legati insieme e che si ripetono così da formare molecole più grandi e complesse. La chitina rappresenta la componente principale della parete cellulare dei funghi e dei batteri, dell’esoscheletro degli artropodi, come i crostacei (granchi, aragoste, gamberi e gamberetti) e gli insetti (formiche, scarafaggi, farfalle), della radula dei molluschi e delle alghe verdi.
Il chitosano deriva dalla deacetilazione della chitina (processo che può avvenire attraverso una reazione chimica o enzimatica), molto utilizzato in diversi ambiti proprio grazie alle sue origini naturali e alle eccezionali proprietà come la biodegradabilità, la non tossicità e capacità di chelare (assorbire) ioni metallici che lo rendono un composto versatile.
Una peculiarità importante è che il chitosano presente nei funghi è maggiormente biodisponibile rispetto a quello dei gusci dei crostacei che, oltre a contenere elevati livelli di materiali inorganici che necessitano quindi di una demineralizzazione, sono anche inadatti a persone che scelgono di seguire uno stile di vita vegano o vegetariano a differenza invece dei funghi.
Il chitosano vanta notevoli proprietà benefiche per il nostro organismo: innanzitutto è stato dimostrato un effetto inibitorio dose-dipendente sullo sviluppo di alcune specie di batteri patogeni, dimostrandosi dunque un efficace antimicrobico. Diversi studi hanno inoltre evidenziato l’utilizzo di questa sostanze come valido aiuto nel controllo della pressione sanguigna, nella prevenzione della costipazione nel mantenimento di adeguati livelli ematici di acido urico, a cui si aggiungono anche proprietà antiossidanti e ipocolesterolemizzanti tali per cui l’EFSA (l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) ha autorizzato il claim salutistico secondo cui “il chitosano contribuisce al mantenimento di livelli di colesterolo nel sangue nella norma”.
In ultimo sono attualmente in corso di studio le proprietà antitumorale e antimetastatiche che sembrano essere attribuibili agli oligosaccaridi di chitosano ottenuti dai funghi, in particolare infatti questi ultimi sembrano essere coinvolti nell’inibizione della proliferazione cellulare che risulta fuori controllo nelle malattie oncologiche.
Uscendo dall’ambito nutrizionale, ma considerandolo da un punto di vista industriale il chitosano risulta essere utile nei processi che richiedono una fase di depurazione, come per esempio negli impianti di depurazione dell'acqua in quanto è in grado di assorbire notevoli quantità di impurità come oli, grassi, e altri tipi di tossine che possono risultare pericolose agli uomini, agli animali nonché all'ambiente. Grazie alla capacità di assorbire i metalli pesanti come rame, ferro e cadmio ne permette la rimozione dall’acqua contribuendo così ulteriormente alla sua depurazione.
Bibliografia
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