Il fungo Shiitake è il nostro “secondo cervello”

Il fungo Shiitake è il nostro “secondo cervello”

Lo Shiitake, è un fungo comunemente impiegato nella medicina tradizionale cinese in quanto contiene Lentinano, un betaglucano solubile, che lo rende un efficace prebiotico.

All’interno del vasto gruppo delle fibre alimentari i betaglucani hanno infatti evidenziato effetti postivi sul microbiota intestinale, effetti non comuni a tutte le fibre (tutti i prebiotici sono fibre, ma non tutte le fibre sono prebiotici). I prebiotici sono stati definiti nel 2010 come «ingredienti selettivamente fermentati che inducono modificazioni specifiche nella composizione e/o nella quantità del microbiota intestinale, apportando effetti benefici alla salute dell’ospite».

I prebiotici costituiscono un vero e proprio “cibo” per i microrganismi intestinali che attraverso la fermentazione delle fibre prebiotiche, produce sostanze chiamate “Short Chain Fatty Acids” (SCFA), ossia acidi grassi a catena corta (butirrato, propionato, acetato, lattato) con effetti benefici per l’organismo.

 

Perchè è così importante l'effetto prebiotico?

L’intenso scambio di informazioni tra il cervello, l’intestino e il microbiota si protrae per ventiquattro ore al giorno, sia che dormiamo che da svegli, dal primo all’ultimo giorno della nostra vita...e tutta questa comunicazione non si limita a coordinare le funzioni digestive di base, ma esercita un impatto sulla nostra esperienza umana, che comprende come ci sentiamo, come prendiamo le nostre decisioni, come socializziamo e quanto mangiamo. E se ascoltiamo con attenzione, questo dialogo può anche guidarci a una salute ottimale.

Viviamo in un’epoca senza precedenti: ciò che mangiamo e beviamo è drammaticamente cambiato, e siamo esposti a più sostanze chimiche, farmaci e antibiotici di chiunque sia mai vissuto prima di noi. Stiamo cominciando a capire in che modo tali cambiamenti, insieme allo stress cronico, possono influire non solo sui microbi intestinali, ma anche sul loro complesso dialogo con l’intestino e il cervello. Queste conversazioni hanno un ruolo importante e consolidato nelle comuni sindromi del tratto gastrointestinale, in particolare la SII (sindrome intestino irritabile), oltre che in alcune forme di obesità. E stiamo cominciando a riconoscere in che modo le perturbazioni del mondo microbico intestinale possono influenzare il nostro cervello.

Studi recenti hanno associato interazioni alterate tra cervello, intestino e microbiota a disturbi cerebrali come depressione, ansia, autismo, Parkinson e perfino Alzheimer. Ma anche quelli di noi che non soffrono di queste patologie possono migliorare la propria salute imparando qualcosa di più su questo vitale dialogo...per questo è sempre più importante nella scelta dei cibi l’attenzione al loro ruolo nei confronto del nostro microbiota.

Cosa danneggia questo patrimonio rappresentato dal microbiota?

Spesso purtroppo l’industria alimentare non considera la complessità del mondo microbico e l’importanza della diversità naturale della vita, scegliendo invece di gonfiare al massimo il profitto e la rimuneratività.

L’allevamento industriale di bovini, pollame, pesce e frutti di mare sfida, in molte realtà, i principi ecologici, devastando la natura e creando catene alimentari sostenibili soltanto attraverso l’uso di antibiotici e altre sostanze chimiche. Per di più, i rifiuti prodotti da questi allevamenti, e i microrganismi antibiotico-resistenti che riescono a sfuggire, danneggiano anche gli habitat esterni.

La ridotta differenziazione microbica nel suolo, nelle piante e nel tratto gastrointestinale degli animali da fattoria potrebbe in ultima analisi danneggiare il nostro microbioma intestinale e il sistema nervoso. I pesticidi e gli antibiotici talvolta usati, oltre a costituire un rischio per il corpo umano, è probabile influiscano anche sul funzionamento e sulla salute dei nostri microbi intestinali e sulle loro interazioni con il cervello….oltre che inquinare il nostro Pianeta.

In conclusione

Essendo i Betaglucani dello Shitake fibre solubili, fermentescibili e viscose, rappresentano una tipologia di fibra che rispetto a quella “tradizionale” insolubile, (come la crusca di cereali, associata spesso dai consumatori al concetto di fibra) non fornisce effetti collaterali spiacevoli, quali costipazione e senso di pesantezza; ha effetti positivi sul microbiota intestinale, con tutti gli effetti positivi enunciati nei paragrafi precedenti.

Oltre a esercitare un effetto prebiotico, questo fungo ha anche un potente effetto antimicrobico e antifungino tanto da arrivare a inibire la crescita nell’85% dei microrganismi patogeni (tra cui 50% lieviti).

Uno studio scientifico ha evidenziato una riduzione del rapporto Firmicutes/Bacteroidetes con conseguente effetto di miglioramento del metabolismo e controllo del peso.

È infatti constatato che l´incremento del rapporto Firmicutes/Bacteroidetes è associato ad un aumentato rischio di incremento della massa corporea, allo sviluppo della sindrome metabolica e del diabete di tipo 2.

 

Inoltre IoBoscoVivo ha una mission legata alla sostenibilità ambientale, valore alla base della protezione del microbiota di ognuno di noi...lo Shiitake IoBoscovivo è di provenienza UE e da coltivazioni biologiche, quindi controllato dal punto di vista di inquinanti ambientali, tossine e fitofarmaci, nemici del nostro microbiota.

 

Bibliografia

https://www.microbiologiaitalia.it/micologia/i-funghi-medicinali-come-nuovi-prebiotici

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