VITAMINA D BASSA? Parliamo di CARENZA!
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Nell’articolo precedente abbiamo parlato della vitamina D, delle fonti in cui la troviamo e di alcune delle sue principali funzioni nel nostro organismo. Inoltre, come abbiamo detto, ci sono diversi fattori che possono interferire con la produzione endogena di questa vitamina a cui si aggiunge il ristretto numero di alimenti che la contengono naturalmente favorendo così condizioni di carenza di vitamina D.
È quindi nei mesi invernali più freddi in cui trascorriamo meno tempo all’aperto o negli anziani o in altre persone in cui la produzione di vitamina D risulta ridotta che diventa importantissimo l’apporto dietetico per evitare di incorrere in carenze.
Tuttavia, in alcuni casi può essere necessario ricorrere ad alimenti fortificati o ad un integratore vitamina D, qualora il medico lo ritenga necessario per non incorrere in una carenza.
La causa più comune della carenza di vitamina D è sicuramente un’esposizione inadeguata alla luce del sole e per questo motivo colpisce soprattutto i soggetti che non trascorrono molto tempo all’aria aperta: in modo particolare gli anziani per cui anche l’età avanzata e la spesso minore possibilità di movimento possono contribuire allo sviluppo di carenza oppure coloro che vivono all’interno di un istituto.
Possono essere soggetti a carenza di vitamina D anche alcuni gruppi di popolazione che seguono diete di tipo vegano e vegetariano senza far uso di supplementi o alimenti fortificati e se l’esposizione solare è insufficiente.
In realtà quello che gli studi più recenti ci mostrano è che la carenza di vitamina D, è diffusa in tutto il mondo indipendentemente dall'età, dal sesso, dal paese di origine, dalla latitudine di residenza o dalle pratiche dietetiche seguite. Alti tassi di carenza o insufficienza di vitamina D tra individui sani sono stati riportati in diversi studi su larga scala da tutte le parti del mondo: Stati Uniti, Canada, Sud America, Europa, Australia, Medio Oriente, Asia meridionale e Africa.
Inoltre negli ultimi due decenni, studi osservazionali hanno correlato uno stato deficitario della vitamina D ad una vasta gamma di condizioni patologiche come diabete, cancro, malattia coronarica, infezioni, malattie autoimmuni e malattie respiratorie e proprio per questo motivo sta acquisendo sempre di più l’interesse per questa vitamina.
Come capisco se ho la vitamina D bassa? Ecco alcuni sintomi!
Tra i sintomi di una carenza di vitamina D possiamo avere dolori muscolari, debolezza muscolare e dolori ossei a qualsiasi età. Negli anziani, possono diventare frequenti le fratture ossee, in particolare dell’anca, che possono verificarsi in seguito ad un sobbalzo o una caduta insignificante. Rientrano tra i sintomi comuni anche stanchezza persistente, difficoltà a concentrarsi, depressione e facilità ad ammalarsi.
Tutti questi sintomi sono riconducibili alla possibile carenza di questa vitamina ma l’unico modo per diagnosticare effettivamente la carenza è attraverso il dosaggio del 25-OH-D ovvero l’analisi della concentrazione sierica del 25-idrossicalciferolo (D2 + D3), noto anche come calcidiolo, la forma con cui la vitamina D circola nel sangue.
Ma qual è il fabbisogno di vitamina D per la popolazione italiana?
Risultando impossibile determinare una “dose” di esposizione solare sufficiente a coprire il fabbisogno, dato il grande numero di variabili che possono interferire, il fabbisogno di vitamina D è stato determinato tenendo in considerazione condizioni di esposizione solare minima.
I LARN, Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia, ci dicono che il fabbisogno medio di vitamina D per la popolazione è di 10µg a giorno per tutte le fasce di età e che i livelli di assunzione raccomandata di vitamina D per evitare di incorrere in condizioni di inadeguatezza è di 15µg al giorno nei bambini e negli adulti e di 20 µg negli anziani (età ≥ 75 anni).
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Bibliografia
- Shah, D., & Gupta, P. (2015). Vitamin D Deficiency: Is The Pandemic for Real?. Indian journal of community medicine : official publication of Indian Association of Preventive & Social Medicine, 40(4), 215–217. Disponibile a https://www.nejm.org/doi/full/10.1056/NEJMp1608005
- Wilson, L., et al., (2017). Vitamin D deficiency as a public health issue: Using vitamin D2 or vitamin D3 in future fortification strategies. Proceedings of the Nutrition Society, 76(3), 392-399. Disponibile a https://www.cambridge.org/core/journals/proceedings-of-the-nutrition-society/article/vitamin-d-deficiency-as-a-public-health-issue-using-vitamin-d2-or-vitamin-d3-in-future-fortification-strategies/49816B8345AFC98DB16320F12608E2A2
- Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia per la popolazione italiana. IV Revisione – II ristampa
- https://www.msdmanuals.com/it-it/professionale/disturbi-nutrizionali/carenza-dipendenza-e-tossicit%C3%A0-vitaminica/deficit-e-dipendenza-dalla-vitamina-d
- https://www.macrolibrarsi.it/speciali/carenza-di-vitamina-d-8-segni-per-capirlo.php